Fragilità non è solo donna (’03)
Scritto nel 1995 e ritoccato nel 2002, pubblicato dall’editore Battei di Parma nel 2003 e presentato da Luigi Gianola Bazzini (amico,pedagogista e scrittore) e dal critico e scrittore Prof. Giuseppe Marchetti è la storia tormentata di un fotografo di nome Enoch, una storia ricca di quei sentimenti che sono di fondamentale importanza per ogni uomo sensibile. In 21 brevi capitoli è racchiuso il meraviglioso universo che è in ognuno di noi. In questo viaggio all’interno dell’uomo, Enoch parla di ecologia, di politica, di religione, di amicizia, dell’amore, quello sublime.”Fragilità è donna” disse Shakespeare nell’Amleto; ma non è così dice Mr.Enoch, l’uomo è fragile, eccome se lo è. Attraverso l’intensa esistenza di questo fotografo, si giunge all’apice di una storia d’amore che non esiste solo nei films, ma anche nella vita di qualcuno di noi. Cercate di capire se potete fare parte anche voi di questi, forse ne vale la pena.
Pagine scelte
..la notte mi fa sentire il cuore che batte, mi fa ricordare che siamo fragili come foglie secche…
…un’esistenza vissuta sui sentimenti, sulle emozioni forti, su una battaglia continua contro la fragilità, fragilità che non è solo donna….
…..ci sono momenti in cui la commozione prevale, in cui la grinta si scioglie come neve al sole, sono momenti in cui rimani nudo in mezzo al mondo, spaventato come un bambino, disorientato, smarrito, in cerca di affetto, di conforto, di sicurezza, di certezze.
….ricordai quando con papà andavamo ad acquistare l’uva nella stagione della vendemmia, le grandi casse di legno troppo pesanti per me bambino.Erano le prime settimane di scuola, le giornate non più lunghe e luminose,i pomeriggi trascorsi nella piccola cantina a pigiare le uve con i piedi nudi, un grande divertimento e un’infantile eccitazione vedere rompere gli acini, sentirne il contatto, percepirne l’intenso odore…
…vivacchiavo in preda ad una indifferenza rassegnata ma cosciente e guardavo nervosamente scivolare via giorni e settimane di cui ciascun attimo rappresentava un pezzo irripetibile dei miei anni giovanili…..
…….odio il traffico, gli ingorghi,la baraonda, gli stridori dei freni, i cigolii dei tram, i campanelli delle biciclette, i fischi dei vigili, lo scoppiettare delle motorette, gli schiamazzi, il chiasso disordinato delle ore di punta. Cosa giova all’udito più di un canto di cicale, un fruscio di foglie, una canzone di Chet Baker, un soffio di vento o un coro di gabbiani.
Potete ancora richiedere il libro (per ora fuori produzione) ; sto pensando di vendere i diritti, perché è inedito in tutte le città d’Italia, Parma esclusa. Con questo bel titolo potrebbe essere venduto in tutto il mondo, ma ancora nessuno se ne è accorto nel mondo editoriale. Io sono qui.